DOTT. GIANLUCA BISINELLA
Medico Chirurgo
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia
Ospedali Riuniti Padova Sud
Fratture Monselice, Padova, Venezia, Treviso, Rovigo
Fratture degli arti e del bacino vengono trattate prevalentemente mediante fissazione interna secondo i principi dell’Associazione Osteosintesi (AO) e quando possibile mediate l’utilizzo di tecniche mini invasive. Vengono utilizzate placche, viti e chiodi in titanio ed in casi particolari in acciaio amagnetico in modo da poter consentire l’eventuale esecuzione di una risonanza magnetica nucleare.
Un settore particolare riguarda le fratture periprotesiche cioè fratture che si verificano in un osso con presenza di una protesi articolare applicata precedentemente all’evento traumatico. In questi casi in base al tipo di frattura ed alla stabilità della protesi vengono eseguiti interventi di osteosintesi mediante placca e viti, interventi di revisione e sostituzione della protesi articolare o resezione e sostituzione con protesi da grandi resezioni.
Oltre alle fratture acute vengono trattati anche gli esiti di frattura mal consolidate mediante osteotomia o l’applicazione di protesi articolari e le pseudoartrosi cioè la mancata consolidazione di una frattura a distanza di circa 6 mesi dall’evento traumatico. Vi sono diversi fattori che interferiscono con la guarigione di una frattura: fumo, età avanzata, anemia, diabete, l’assunzione di steroidi e l’infezione. Questi sono fattori che influenzano negativamente la vascolarizzazione del focolaio di frattura essendo l’apporto di sangue fondamentale per far guarire una frattura.
Di fronte ad una frattura che non guarisce vanno quindi prima corretti i fattori predisponenti, va sempre esclusa la presenza di una infezione. In genere è necessario un intervento chirurgico volto a migliorare la stabilità della frattura mediante l’utilizzo di placche e viti o chiodi nei casi in cui la frattura non sia sufficientemente stabilizzata e molto spesso si utilizzano innnesti osssei prelevati dall’ala iliaca o provenienti dalla banca dell’osso.
Oltre a queste tecniche vengono utilizzate cellule midollari concentrate ottenute mediante aspirazione dalla cresta iliaca. L’aspirato midollare rappresenta una fonte di cellule staminali e cellule mesenchimali dotate della capacità di formare osso. Inoltre questa capacità viene aumentata se si utilizzano fattori di crescita in grado di indirizzare le cellule progenitrici verso la formazione di osteoblasti. Per aumentare la concentrazione locale di fattori di crescita si può utilizzare il gel piatrinico (PRP – platelet rich plasma). Si tratta di un concentrato autologo di piastrine umane ricco di fattori di crescita ottenuto mediante un prelievo di sangue periferico e successiva concentrazione.
In casi selezionati, quando la frattura è ben stabile e c’è bisogno di stimolare il processo riparativo di una frattura iniettiamo per via percutanea cellule stromali autologhe concentrate e fattori di crescita nel focolaio di pseudoartrosi.